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Albo d'oro 2018 - "L'ultima poesia" di Anna Maria Deodato
L’ultima poesia
Dei tuoi baci più non ho memoria
dissolti dal vento di settembre
che ha spinto il nostro amore alla deriva.
Eri la piena di un fiume che irrompe
eri l’onda che infrange
e la finestra aperta nella notte
con la passione che la pelle univa.
Ma come un lampo che s’insinua
all’improvviso il cielo crolla sulla nuca
si spezza ogni mia vena e si secca la mia bocca
per la larga ferita che mi infondi.
Scompaiono i gabbiani all’orizzonte
e diventano pioggia quei raggi di sole,
albe sfumate e abbracci a finire.
Perché non senti il mio urlo strozzato
e il graffio delle mie parole?
Parole come ponti protesi verso rive assenti
parole come venti sordi
e poi silenzi che creano distanze.
E tu come un brivido ora ritorni
con occhi colmi di pianto
e un fiore dentro il pugno.
Ma oggi sono donna ferita
persa negli specchi di sentieri interrotti
con ossa stanche e consumate
e il sorriso chiuso come una conchiglia.
Ti perdono! Ma non torno a quel delirio
il passato è una chimera, un lume spento
che trasvola nell’aria come il ricordo
del colore di un tramonto
ove lasciai il mio cuore stanco
a sussurrare la sua ultima poesia.
Anna Maria Deodato
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