ANTONIO DE MASI CASEIFICIO
SOVERATO
Antonio De Masi nasce a Fabrizia il 1929. Nel 1943 la famiglia si trasferisce a Soverato per lavorare alle dipendenze del barone Gregoraci, proprietario della grossa tenuta "Turrati", una importante attività agricola zootecnica, con annessa azienda casearia, che si avvaleva della manodopera dei migliori casari provenienti dalla Campania. Così Antonio a soli 14 anni, inizia a lavorare nel caseificio, a stretto contatto con quei maestri di primo ordine fino ad apprenderne tecniche, accorgimenti , segreti custoditi gelosamente. "Lu mistieri si arroba e no si mpara" sosteneva Mastro Bruno. Antonio De Masi supportando la validità di tale pensiero, nel 1954, a soli 25 anni, diventa il maestro casaro dell'azienda lavorando con dedizione fino alla chiusura della stessa, nel 1959. Continua così l'attività in proprio e negli stessi anni, 1956, sposa Giuseppina che gli da cinque figli, tra cui Bruno e Luciano, che calcano le orme paterne, onorandole, migliorandole.
Perché e quando conobbi i fratelli Bruno e Luciano De Masi ( sopra nella foto)
Premetto che per motivi di lavoro visitavo ogni anno i capoluoghi o altre città importanti di ben 18 regioni italiane. Incontravo tantissima gente. Subivo le frecciatine sulla Calabria che, vaccinato, garbatamente rigiravo al mittente ottenendone le scuse. Quando, però, la conversazione scivolava, inevitabilmente, sulla bontà dei prodotti e la naturale eccellenza dei sapori, per legittima difesa e non apparire disinformato, ricorrevo alla "bugia convenzionale" per tre motivi:
- non danneggiavo nessuno- Soverato non rientrava nel mio itinerario di lavoro.- abitavo in zona diversa dove i migliori caseifici della zona erano miei clienti. Non c'è stata una sola Regione in cui tra coloro che incontravo non ci fossero più persone che conoscessero, decantassero la genuinità, sapori dei prodotti De Masi di Soverato. Tale fenomeno mi ingelosiva, mi scocciava non poter dire che parlavano di un mio cliente. Era troppo per la mia formazione, andai a trovarli, li aggredii, li accusai, capirono... mi strinsero la mano, ma ciò che più conta mi ricambiarono una amicizia, fatta di reciproca stima, consolidatasi nel tempo. Gente rara, prodotti adeguati. Grazie. Ad Maiora.
D.: Cosa vi ha spinto a fare la targa premio per il concorso di poesia?
R.: Sig Damiani dietro la sua richiesta, apprezziamo il contenuto del blog, ciò che lo motiva, gli esempi che emergono, le "radici", l'opera e gli insegnamenti di ns. padre.
RIFLESSIONI SU: mastro-bruno.blogspot.com
RADICI, DESERTIFICAZIONE, DEGRADO
METASTASI del TERRITORIO
SERVE SINERGIA A 360° I POLITICI VANNO I PROBLEMI RESTANO " """’
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