A proposito di
proteste
e relativi cateti.
È protesta verticale
quella di Alfonso Bruno Pelaggi, meglio conosciuto come Mastru Brunu, nato a Serra San Bruno il
15.9.1837 e qui morto il 6.1.1912. Non è dato sapere quando iniziò
a dettare alla figlia la prima poesia di protesta. Sappiamo di certo che si
sposò il 30 agosto del 1867 e come risulta dall'atto di matrimonio dichiarò di
essere analfabeta, di non saper scrivere. ( dati scoperti e gentilmente
fornitici per il presente blog, dallo storico dell’arte prof. Domenico
Pisani). Altra notizia certa è che la primogenita
figlia di Mastro Bruno fosse, Maria Stella, arrivata però dopo
ben 11 gravidanze, alcune delle quali interrotte. È
tramandato che fosse proprio lei a scrivere le poesie dettate dal padre.
Si può quindi ragionevolmente ritenere che Mastro Bruno non
possa averle dettato la prima poesia anteriormente al 1880/2. La
protesta di Mastro Bruno è "verticale", l'unica che ai suoi tempi
potesse esprimere in via eccezionale, solo in virtù della protezione dell'amico
Mjnjstro Bruno Chimirri. Tale protesta è di fatto indirizzata al cielo,
" littira allu Patritiernu", alla luna, al Re per poi
"scendere" fino agli inferi e scrivere al demonio.
La protesta
orizzontale è, invece, quella di Giacinto Damiani, nato a Serra San
Bruno il 10.5.1940, ormai acclarato “discipulu” di Mastro Bruno ed
infaticabile presidente dell’omonimo Comitato Civico. Del Damiani, a pieno titolo, rivendico

la
previsione, già dal 15 novembre 2014, allorquando ascoltai "Lu Ringrazziamientu" e "Auguri a Mastru Brunu" e la conclusione. " ...caru Mastru .... nui
ndi risintimu". Così è stato. Tante le poesie, tutte con spunti utili, didattici e di
satira sociale, con previsioni sorprendenti. La sua è protesta
orizzontale in quanto rivolta ai comuni mortali ignoranti, indifferenti,
saccenti e nani politicamente. Lo si può
dedurre leggendo la sua prima poesia
"Cronaca sirrisi" del 1956, nella quale scrive di tutto e
prevede addirittura le capacità artistiche e umane del famoso Giuseppe Maria
Pisani, serrese e autore, tra le tante altre opere, del portale bronzeo, il
primo in Calabria, della chiesa dell’Addolorata di Serra. E non solo. Il
Damiani, già in quegli anni denunciava cosa concretamente era indispensabile ai Serresi, al territorio
delle Serre. Oggi come ieri! Il Damiani, ha ripreso e continua la sua opera di protesta e di
proposta. Chi scrive questa nota lo conosce da poco tempo ma è risaputa e
riconosciuta la sua statura umana: sempre punto di riferimento sicuro per
amici, collaboratori, familiari, concreto, puntuale, ottimista, informato.
Lungimirante sempre. Basta leggere il suo opuscolo “??PINSATI?? MANCA UN
PIEDE” stampato e dato in beneficenza. Inoltre la realizzazione della
stele funeraria di Mastro Bruno, scoperta nella storica giornata del 21 maggio 2016. Il
curatore della Treccani, quel Gabriele
Scalessa, che inserì il
poeta-scalpellino nella prestigiosa Enciclopedia, durante un’intervista
rilasciatagli dall’amico Giacinto, si complimentò perché
“nemmeno un figlio avrebbe fatto ciò che lei ha realizzato per Mastro
Bruno".

Addirittura il prof. Vito
Tassone in presentazione del libretto scrive che “alcuni..hanno parlato di
somiglianza, scritto di reincarnazione". Si diceva di proteste. E già, il
Damiani, a modo suo, protesta e protesta sempre in maniera costruttiva e con
soluzioni alternative. Se ancora non lo si è capito, Giacinto Damiani col suo
operare non mira a seminare zizzania, piuttosto unità, unità per costruire e
far crescere il nostro territorio. Il blog multilingue, il concorso
internazionale di poesie “Mastro Bruno cerca discepoli nel mondo”, il contatto con tutte le sedi diplomatiche del mondo,
l’ottimo rapporto con gli sponsor, lo dicono chiaramente. Ama il territorio e vuol
diffondere "la cultura universale", quella del suo Maestro, Bruno
Pelaggi. Al postutto non si può sottacere la trasversalità del Damiani è
disponibile per tutti, parla a chi gli sta a fianco, a cittadini con diritto di
voto, si rivolge a tutti, istituzioni,
enti, docenti, magistrati, politici, e lo fa col rispetto per il ruolo di
ognuno. È ironico, sarcastico,
autocritico, sa e vuole confrontarsi perché umile e convinto che, spesso,
due o più cervelli siano più intelligenti di uno solo. Beh, se questa non
è protesta!
Mimmo Stirparo
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