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Arrivederci ...

Con immenso dolore annunciamo che è mancato all’affetto dei suoi cari il nostro amato Presidente Giacinto Damiani. Il funerale avrà luogo domani, sabato 21 maggio, alle ore 15.30 nella Chiesa di Maria Santissima dei Sette Dolori di Serra San Bruno (VV). Esempio di dedizione all’onestà, al lavoro e alla famiglia, lascia un vuoto incolmabile nel cuore di quanti in vita ne hanno apprezzato la profondità di cuore e l’impegno sociale. E’ infinitamente difficile trovare le parole giuste in questo momento per ricordare un amico, un collega, un padre; ma con la Sua lungimiranza ci ha lasciato in aiuto, tra le tante, questa poesia.     Sandro Gaetano Una lacrima per chi nasce, un sorriso per chi muore (Giacinto Damiani, 11.08.21) Se il riposo non ci fosse? Se il dolore dominasse? Se la vita fosse eterna? Tutti via con la lanterna  a cercare il Creatore, invocandone col core, Sora Morte e con fervore. Quandu muoru io? Faciti festa!  Ca io la tiegnu a parrari! A cui assumigghja sora Morte? Nu puo

Il precursore del pragmatismo


Lettera aperta a CHARLES SANDERS PEIRCE
FONDATORE del PRAGMATISMO MOVIMENTO  FILOSOFICO AMERICANO 1898,

Del quale presumo breve la fisiologica gestazione per due motivi: la natura stessa dell'evento e, la sua mente di padre nobile che lo ha concepito e trasformato in ottimo sistema di crescita per il fortunato Paese, lo Stato di New York, che le ha dato i natali e l’ha vista “crescere” e non solo invecchiare.
Considerata la sua eccelsa personalità condividerà la nostra decisione, che aumenta i suoi indiscussi meriti, di nominare  per l’età, le poesie, gli esempi. Mastro Bruno Pelaggi (nato  e vissuto a Serra San Bruno, 15.9.1837- 6.1.1912)




MASTRO BRUNO PELAGGI E' RICONOSCIUTO   
 PRECURSORE DEL PRAGMATISMO.

Chiunque (non certo lei dott. Peirce) ritenesse il contenuto della presente provocatorio o addirittura libertario, commetterebbe un errore  di valutazione imperdonabile, specie se non  fosse in grado di fornire motivazioni e notizie contrarie, ma altrettanto valide e disinteressate quanto quelle  che seguono e che risultano provate e ampiamente dibattute  ma, che in parte riprendo e riporto a suffragio degli scopi del Comitato che presiedo, per le bugie, quelle in malafede, su mastro Bruno, a conforto della sua pragmatica cultura universale che onora il Pragmatismo da  lei Fondato. 

Non aggiungo nulla di nuovo nel sostenere che con l'unità d'Italia, dal 1861 iniziò una massiccia emigrazione nazionale.  Rilevanti le percentuali di esodo della Calabria. In tale Regione, solo dopo il 1882, si cominciarono a conoscere le poesie "eversive" di Mastro Bruno Pelaggi, contro la famiglia reale e i notabili     che la rappresentavano.  Non esistendo TV, internet, il telefono appena inventato (Meucci 1871), la radio con Guglielmo Marconi diventa realtà nel 1895. Anche il cinema nasceva grazie ai fratelli Lumière il 28 dicembre 1895. 

Quindi, tra gli emigranti e, non solo, le poesie, il contenuto delle stesse, erano prezioso e raro motivo di novità,  per conoscerne il Credo politico, usi, costumi, tradizioni, comportamenti.

 Stante l'analfabetismo diffuso molti emigrati per darsi un tono, citavano a mente, passaggi delle poesie del Pelaggi decantandone, il personaggio, sia per rafforzare le conversazioni, sia perché i più timidi, riguardosi, erano convinti non esistesse migliore, giustificazione e testimonianza per la costrizione  di essere lì, tanto lontani da casa, a dover disturbare e chiedere lavoro.

Tra l'altro, la sedicente nazione (Italia unita, 1861) anche  gli stessi emigranti Italiani, la conoscevano poco o niente, sapevano solo che scappavano per la fame. L’economia meridionale, della Calabria in particolare, era drammatica.

Questi i motivi più importanti testimoniati dagli stessi protagonisti.  Negli stati più emancipati di America, (New York in primis) nulla era lasciato al caso, sapere tutto e di più sugli ospiti costituiva dovere basilare. 

Le poesie di Mastro Bruno erano,  molto appetite per il contenuto  e d’interesse primario per le opposizioni politiche, a quei tempi molto attive, da quella più democratica a quella più eversiva (assassinio del Presidente degli Stati Uniti Abramo Lincoln aprile 1865) che toccò il culmine in Italia, a Monza, con l'uccisione del Re Umberto I° di Savoia per mano dell'anarchico (?) Gaetano Bresci - domenica 29 luglio 1900. 

Ma Nemo profeta in patria!!!!! Perciò rivendico per Mastro Bruno anche la Paternità sulla FUDU "Fondazione Universale  Diritti Umanità."-
 Cosi come da lui tracciata e iniziata con apposite poesie.
1°-Sezione Divina - ricorso al Padreterno
2°-Sezione Giustizia - lamenti calabresi- al Re d'Italia
3°-Sezione Dannati - lettera al demonio
4°-Sezione Governo Ladro - Emigrazione dell'Italiano all'estero. 
Quattro poesie per le relative sezioni della Fondazione, che lette e capite ti danno la caratura dell'uomo, analfabeta quanto poeta, intelligente, quanto colto per imbibizione.    

Un fenomeno straordinario che implica naturalmente un interrogativo alla nostra Comunità: la nostra cultura dov'è?  Qual è?  Ne abbiamo mai avuto una? Vogliamo, almeno oggi, domandarci perché  le cose importanti le deleghiamo agli stupidi, agli incolti. Perché mastro Bruno è stato compreso e rispettato all'estero, dagli emigrati, onorato dalla Treccani ma inviso e vilipeso a troppi dei nostri “colti”?

 La vera cultura, concordo dott. Peirce, è tale solo s'è pragmatica. Alla nascita partiamo tutti alla pari con quella donataci da madre natura, ma cammin facendo troppi colti, salendo la loro preparazione, si disfano della scala con la quale è salita, smettono, di   tenere i piedi per terra diventano inutili, dannosi, pericolosi.

Caro dott. Peirce, è notizia di questi giorni,  per molti  inedita (auspico non per lei):”la poesia di cui alla sezione - 4 Governo Ladro - dal titolo Emigrazione dell’Italiano all’estero” fu ritenuta tanto veritiera, quanto pericolosa da Serafina, figlia secondogenita, del Pelaggi che la “sequestrò”
 per salvaguardare la incolumità paterna.  (Emigrare in alcuni stati d'America era lungo e difficile.)
In un clima politico, di anni incandescenti, che prepareranno ben due conflitti mondiali.
    
Tuttavia la divulgò, dal 1885, come le altre tre succitate, con l’aiuto non solo degli immigrati, dei politici interessati e, guarda il caso e le concomitanze, soprattutto ( nel suo stato dott, Pierce), lo Stato di New York. attraverso Guglielmo Salerno, fidanzato e poi marito col quale visse,  nella città di Schenectady. Vi morì (forse)  nel 1941 

Circa due anni fa, nulla sapevo di lei ma scrissi: “la cultura di mastro Bruno è quella universale del Dna, priva di nozioni quindi la più idonea e capace di generare unione, meritocrazia, rispetto, riconoscenza (valori indispensabili alla crescita civile. Quanto le vocali lo sono per l’alfabeto). Le culture che ne fossero, prive adornerebbero solo gente meschina, sostanzialmente incolta, potenzialmente pericolosa”. 

Spero basti per essere catalogato come sostenitore del suo Pragmatismo e che quanto prima un altro storico serio, onesto, preparato di grande caratura, almeno pari a quella provata del nostro Domenico Pisani possa dimostrare che le poesie di mastro Bruno siano state, anche solo in parte, causa o concausa della nascita del Suo Movimento.  Un grazie di cuore con stima e fede alla sua Immortalità.
Giacinto Damiani



"Calabria mia non mi bandunari"












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