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Arrivederci ...

Con immenso dolore annunciamo che è mancato all’affetto dei suoi cari il nostro amato Presidente Giacinto Damiani. Il funerale avrà luogo domani, sabato 21 maggio, alle ore 15.30 nella Chiesa di Maria Santissima dei Sette Dolori di Serra San Bruno (VV). Esempio di dedizione all’onestà, al lavoro e alla famiglia, lascia un vuoto incolmabile nel cuore di quanti in vita ne hanno apprezzato la profondità di cuore e l’impegno sociale. E’ infinitamente difficile trovare le parole giuste in questo momento per ricordare un amico, un collega, un padre; ma con la Sua lungimiranza ci ha lasciato in aiuto, tra le tante, questa poesia.     Sandro Gaetano Una lacrima per chi nasce, un sorriso per chi muore (Giacinto Damiani, 11.08.21) Se il riposo non ci fosse? Se il dolore dominasse? Se la vita fosse eterna? Tutti via con la lanterna  a cercare il Creatore, invocandone col core, Sora Morte e con fervore. Quandu muoru io? Faciti festa!  Ca io la tiegnu a parrari! A cui assumi...

Auschwitz


LE DIVISIONI A OGNI   LIVELLO SOCIALE PORTANO E/O  RIPORTANO  IN TUTTE LE COMUNITA',  IN TUTTE LE NAZIONI E CONTINENTI ASSENZA DI CULTURA, LA GLOBALIZZAZIONE, CRESCITA CIVILE EGEMONIA,  IL CANNIBALE ,  FOSSE COMUNI, AUSCHWTIZ. 


PERCHE' TALI FENOMENI, MAI SOPITI, SONO IN TOURNE' PERMANENTE NEL MONDO. IERI IN GERMANIA, OGGI IN AFRICA E/O ALTROVE- 
TRA L'ALTRO, DATE VOLENTIERI IN COMODATO A TUTTE LE FALSE E/O DEVIATE DEMOCRAZIE.


MA  SEMPRE PRONTI A    RIPRESENTARSI  A
 36O° QUANDO  E DOVE L'UOMO  USA LA PROPRIA INTELLIGENZA CONTRO SE STESSO,  
Il comitato civico Mastro Bruno delle Serre è:
Memoria
Riconoscenza
Territorio
Il presidente Giacinto Damiani ringrazia:...
Altro...




raduzione

Da che mastro Bruno / è entrato nella Treccani / I l‘ho sognato / e sentite, cosa mi ha detto. / “Svegliati, stropicciati bene gli occhi / e rizza bene le orecchie, / perché io posso parlare / solo una volta. / Per governare / e per una buona giustizia / serve la politica. / Ma non dimenticate mai / che è come il rasoio / e se viene usato a vanvera / produce danni a non finire / taglia faccia, mani e braccia. / Porta solo delinquenza, / errori irreparabili e corruzione/ e quindi in questo modo / non c’è posto per i migliori. / Il serpente in paradiso / lo disse chiaramente / che su dieci persone / coesistono tre intelligenti / tre furbi e tre stupidi / e, la parte femminile / per aiutare i lestofanti. / Anche tu, amico caro, / se l’ignoranza non ti appanna i sensi, / vedi che l’intelligente / sta sempre in minoranza!


 Gli stupidi sono sempre d’accordo, / ma non sanno che sono stolti, / e si fanno governare / solo dai furbi, / che spiegano alla gente / quanto siano minchioni / però se li tengono stretti / o legati ai coglioni. / I furbi sono serpenti / e se ne infischiano / dei figli e del progresso, / pensano al mangiare / e cacare in un cesso. / A Mastro Bruno, allora / che succede all’Italia? / Se stai zitto e con la bocca chiusa, / con calma, grazie a Dio, / ti spiego come vanno le cose / e tu capisci come è andata. / Per vincere e comandare / ci vuole mente aperta; / devi costruire un avversario / che sia più debole di te, / ma per la politica / ti serve che abbia peccati / e i carboni molto bagnati, / così da non poter comandare / e fare alcunché / senza il benestare / di quello più potente.

 / Guarda bene, qui in Italia / chi fa l’opposizione? / Chi ha grossi interessi, / banche, / chi fa l’informazione. / Così, in questo modo, / chi comanda / si crea le condizioni / per avere carta bianca / e sono indisturbati! / Ma hanno perso, la coscienza, / se ne infischiano dell’Italia / di sviluppo e di crescita. / Una grossa trave in un buco? / Per loro è insignificante / perché il culo non è il loro / bensì di altri. / Uccidono i propri figli / gli amici e i parenti / avvelenando aria, terra e acqua. / Hanno avvelenato e svenduto / mandarini e arance / nocciole, castagne e olive. / Hanno fatto a pezzi l’agricoltura / mucche, latte, frutta e grano. / Hanno divorato le banche piccole / le medie e quelle grandi. / Hanno assassinato il turismo / mari, porti, acciaierie. / Ci hanno truffato coi derivati / e tante altre porcherie.

 / Ma le municipalizzate? / Sopravvivono a migliaia, / ci riempiono / di ogni razza di stranieri, / però per la razza / fanno a gara gli scafisti. / Se di terra, sono cinesi; / se di mare, africani. / Ma i veri scafisti? / Sono sempre gli italiani. / I ministri? Si sono dimenticati dei Marò! / Ma per i propri interessi / arbitrariamente e con arroganza / ci riempiono di gente / che non conosciamo. / Paghiamo loro le sigarette, / telefono e pensione / persino ai familiari / se c’è il ricongiungimento. / Diamo loro cibo, / case buone e popolari. / Chiedono: è caduta la monarchia? / non c’è più il re? / Chi ha avuto tale idea / voleva appropriarsi / della Reggia di Caserta. / E le prime autorità dello stato / e dei casertani / hanno riempito quella reggia / di ogni razza di persone.

 / A Maestro, ma l’Italia che fine farà? / Mio caro, certo non va lontano / se le cavolate che si commettono / per interesse o per smania / credi che vengano / pagate dalla Germania o da altri. / Se non ti interroghi sul perché / si verifichino gli eventi, / in quanto sei un perfetto idiota, / e non usi gli accorgimenti / necessari per distinguere / tra furbizia e intelligenza, / mai comprenderai i motivi per cui / Stati Uniti e Cina / sono stati così veloci / a danneggiare l’Europa / con l’Ucraina e i musulmani / con califfi e tagliateste. / E quale consolazione? / Che tu puoi cambiare solo religione. / Questa è la realtà, non le fesserie / che racconta chi governa / per svendervi con gli occhi aperti. / Allora questi partiti sono come le prostitute? / Molto peggio, amico caro! / Monarchie Repubblicane.



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