LETTERA APERTA A JOLE SANTELLI -AL PROF.
MASSIMO CACCIARI - ALLE SARDINE
C'era una volta in Calabria un paesino
molto bello, così come lo erano le persone, educate, rispettose. Le maestranze del granito, del ferro, del
legno, del cucito, tessitura ecc. erano
eccellenze ben note in tutta la regione.
Tra le tante famiglie ce n'era una
particolare. Marito e moglie parlando tra di loro o, nel nominarsi, non usavano il nome di battesimo bensì il
secondo nome, Pietro e Rita. La gente non capiva, ma accettava. Di seguito, in
sintesi, altri aspetti.
Pietro e Rita Si distinguevano come persone
educate rispettose, procrearono sei
figli, quattro dei quali morirono in
culla (erano i tempi, capitava molto spesso) la famigerata “morte bianca”.
Il padre
entusiasta dei due figli viventi Bruno e Luigi, regalò loro, rispettivamente Il nomignolo di
Bi e di Elle. Si riservò di spiegarne il significato solo in punto di morte.
Raccomandava ai due figli, di guardare
con lo stesso scetticismo il nuovo. quanto il vecchio. Il progresso (al pari
del denaro, sosteneva è ottimo servo, ma un pessimo padrone) in
quanto, non di rado, nemico della civiltà.
Pietro si confidava con Rita e le
ripeteva spesso di essere molto preoccupato perché i figli, pur bravi e consapevoli di esserlo, pur volendosi bene, disdegnavano l’autocritica, amavano
, auto lodarsi. Litigheranno sentenziò. Avvenne.
Infatti Bi ed Elle persero la gioia, l’occasione di fare autocritica e, nonostante il senso di
colpa dettato dall’indifferenza verso i
consigli paterni , litigarono e,
rinunciando a valori morali
e materiali ruppero indugi e rapporti per circa venti anni . Quando però
mamma Rita comunicò loro che papà
Pietro agonizzante si stava spegnendo ” Bi” non esitò ad imbarcarsi
dall’Australia sul primo volo per Roma .” Elle” invece comunicò, per motivi di salute
la sua assenza. Bruno, angosciato anche
per la defezione di suo fratello Luigi, pensava quanto triste sarebbe stato il
suo viaggio da Roma in Calabria in treno. Un vero incubo. Posto prenotato,
scompartimento vuoto fin a Napoli dove sale
un passeggero di poco più giovane di lui, in tuta mimetica tipica dei
militari USA che sistemato il bagaglio dorme, ininterrottamente, fino a
Paola. Appena sveglio comincia bofonchiare in
inglese convinto di non essere capito.
Bruno lo sorprende dicendogli di avere lo stesso problema: “ci sarà alla
stazione di Pizzo Calabro un macchina per il ….paese?” L’americano di rimando:
“Per me è urgente, ero in missione , il comando americano mi ha fatto portare
fino a Napoli da un aereo militare, spero di arrivare in tempo per vedere mio
padre ancora vivo”
”Bi” al culmine della commozione lo
interrompe: caro fratello “Elle” diciamo…….nostro Padre…anche io vengo dall’Australia
per lo stesso motivo….. Entrambi: un corale ” Abbiamo sbagliato…tutto”
Seguono
un lungo abbraccio, pianto, scuse,
perdono…….che in tre ore di viaggio
residuo sanano un errore durato venti
anni.
Arrivano in paese, in chiesa la cerimonia funebre appena
cominciata. Gli occhi di Rita non hanno più lacrime, ma la vista dei figli, risveglia l’orgoglio sopito,
dominano come fari, una interminabile interruzione, i cui applausi veri sentiti sono degna cornice di sentimenti profondi di ravvedimento, amore,
perdono. Testimoniano quanto l’autocritica, la forza di ravvedersi siano sempre utili e, se
tardive, sempre testimonianze importanti.
Mamma Rita finita
la cerimonia chiama sull’altare i due figli e di fronte alla bara
spiega a tutti i presenti, amici e fedeli il significato dei nomignoli: Bi – è
Buonsenso; Elle-è Lustro-. Si completano,
precisa: il Buonsenso è lustro - Il Lustro è buonsenso. Incuriosito iI
sacerdote chiede pubblicamente a Rita, come mai il defunto Pietro non le avesse
mai attribuito un nomignolo. Risposta: lo
avevamo entrambi, era mascherato dai nostri secondi nomi Pietro e Rita. Per mio
marito le iniziali erano rispettivamente sinonimo di: Pragmatismo Prudenza e Regole
Rispetto……
Creato da Giacinto Damiani
per i racconti del Comitato Civico Mastro Bruno
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