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Arrivederci ...

Con immenso dolore annunciamo che è mancato all’affetto dei suoi cari il nostro amato Presidente Giacinto Damiani. Il funerale avrà luogo domani, sabato 21 maggio, alle ore 15.30 nella Chiesa di Maria Santissima dei Sette Dolori di Serra San Bruno (VV). Esempio di dedizione all’onestà, al lavoro e alla famiglia, lascia un vuoto incolmabile nel cuore di quanti in vita ne hanno apprezzato la profondità di cuore e l’impegno sociale. E’ infinitamente difficile trovare le parole giuste in questo momento per ricordare un amico, un collega, un padre; ma con la Sua lungimiranza ci ha lasciato in aiuto, tra le tante, questa poesia.     Sandro Gaetano Una lacrima per chi nasce, un sorriso per chi muore (Giacinto Damiani, 11.08.21) Se il riposo non ci fosse? Se il dolore dominasse? Se la vita fosse eterna? Tutti via con la lanterna  a cercare il Creatore, invocandone col core, Sora Morte e con fervore. Quandu muoru io? Faciti festa!  Ca io la tiegnu a parrari! A cui assumi...

C'era una volta, Mastro Bruno


LETTERA APERTA A JOLE   SANTELLI -AL PROF. MASSIMO CACCIARI - ALLE SARDINE
C'era una volta in Calabria un paesino molto bello, così come lo  erano  le persone, educate, rispettose.  Le maestranze del granito, del ferro, del legno, del cucito, tessitura ecc.  erano eccellenze ben note in tutta la regione.
Tra le tante famiglie ce n'era una particolare. Marito e moglie parlando tra di loro o, nel nominarsi,  non usavano il nome di battesimo bensì il secondo nome, Pietro e Rita. La gente non capiva, ma accettava. Di seguito, in sintesi, altri aspetti.
 Pietro e Rita Si distinguevano come persone educate   rispettose, procrearono sei figli,  quattro dei quali morirono in culla (erano i tempi, capitava molto spesso) la famigerata “morte bianca”.          
Il padre  entusiasta dei due figli viventi Bruno e Luigi,  regalò loro, rispettivamente Il nomignolo di Bi e di Elle. Si riservò di spiegarne il significato solo in punto di morte.
 Raccomandava ai due figli, di  guardare con lo stesso scetticismo il nuovo. quanto il vecchio. Il progresso (al pari del denaro, sosteneva  è  ottimo servo, ma un pessimo padrone) in quanto, non di rado,  nemico della civiltà.
Pietro si confidava  con Rita e le ripeteva spesso di essere molto preoccupato perché i figli, pur bravi e  consapevoli di esserlo, pur  volendosi bene, disdegnavano l’autocritica, amavano , auto lodarsi. Litigheranno sentenziò. Avvenne.
Infatti Bi ed Elle  persero la gioia, l’occasione  di fare autocritica e, nonostante il senso di colpa dettato dall’indifferenza  verso i consigli paterni , litigarono e,     rinunciando a valori morali  e  materiali  ruppero indugi e  rapporti per circa venti anni . Quando però mamma Rita  comunicò loro che   papà  Pietro agonizzante si stava spegnendo ” Bi” non esitò ad imbarcarsi dall’Australia sul primo volo per Roma .” Elle” invece comunicò, per motivi di salute la sua assenza. Bruno,  angosciato anche per la defezione di suo fratello Luigi, pensava quanto triste sarebbe stato il suo viaggio da Roma in Calabria in treno. Un vero incubo. Posto prenotato, scompartimento  vuoto fin a Napoli  dove sale  un passeggero di poco più giovane di lui, in tuta mimetica tipica dei militari USA  che sistemato  il bagaglio dorme, ininterrottamente, fino a Paola. Appena sveglio comincia bofonchiare in  inglese convinto di non essere capito.  Bruno lo sorprende dicendogli di avere lo stesso problema: “ci sarà alla stazione di Pizzo Calabro un macchina per il ….paese?” L’americano di rimando: “Per me è urgente, ero in missione , il comando americano mi ha fatto portare fino a Napoli da un aereo militare, spero di arrivare in tempo per vedere mio padre  ancora vivo”
”Bi” al culmine della commozione lo interrompe: caro fratello “Elle” diciamo…….nostro Padre…anche io vengo dall’Australia per lo stesso motivo….. Entrambi: un corale ” Abbiamo sbagliato…tutto”
 Seguono un lungo abbraccio,  pianto, scuse, perdono…….che in tre ore  di viaggio residuo sanano   un errore durato venti anni.
Arrivano in paese, in chiesa la cerimonia funebre   appena cominciata.  Gli occhi  di Rita non hanno più lacrime, ma la  vista dei figli, risveglia l’orgoglio sopito, dominano come fari, una interminabile interruzione, i cui applausi veri  sentiti sono  degna cornice di  sentimenti profondi di ravvedimento, amore, perdono. Testimoniano quanto l’autocritica, la  forza di ravvedersi siano sempre utili e, se tardive,   sempre testimonianze importanti.
Mamma Rita finita la cerimonia  chiama  sull’altare i due figli e di fronte alla bara spiega a tutti i presenti, amici e fedeli il significato dei nomignoli: Bi – è Buonsenso;  Elle-è Lustro-. Si completano, precisa: il Buonsenso è lustro  -  Il Lustro è buonsenso. Incuriosito iI sacerdote chiede pubblicamente a Rita, come mai il defunto Pietro non le avesse mai  attribuito un nomignolo. Risposta: lo avevamo entrambi, era mascherato dai nostri secondi nomi Pietro e Rita. Per mio marito le iniziali erano rispettivamente sinonimo di: Pragmatismo Prudenza e Regole Rispetto……

Creato  da Giacinto Damiani 
per i racconti del Comitato Civico Mastro Bruno

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