A seguito delle numerose richieste di approfondimento pervenute, pubblichiamo di seguito alcune considerazioni fatte dal Presidente del Comitato, Giacinto Damiani, in merito all'attualità vista dalla "cultura universale di Mastro Bruno".
(Sandro Gaetano - webmaster del blog)
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Johann Wolfgang von Goethe scrittore, poeta e drammaturgo tedesco, apprezzato oggi, penso, anche ieri, sosteneva:
“Una perfetta contraddizione resta misteriosa tanto ai savi, quanto ai pazzi."
Il pensiero comune
"Infatti nessuno colto chiede un’equa legge elettorale! E’ la tipica e generalizzata cultura che, salendo, si disfa della scala con la quale è salita.
S'imbosca. E' aberrante.
Resta campata in aria, con il colto che l’ha sposata. Ne siamo le vittime.
Soppressa, in alcune scuole, storia dell’arte? Tutti zitti!
La cultura s'ispira alla Cambogia di Pol Pot?”
La cultura di Mastro Bruno
“E' quella universale, delle origini, del DNA, priva di nozioni. Pragmatica. Quindi la più idonea e capace di generare unione, meritocrazia, rispetto, riconoscenza (valori indispensabili alla crescita civile. Quanto le vocali lo sono per l’alfabeto). Le culture che ne fossero prive adornerebbero solo gente meschina, sostanzialmente incolta, potenzialmente pericolosa.”
Il supporto, un pragmatico del 1900:
MA CHI PUO' TRADURRE IL TUTTO NELLA PRATICA?
Il "pragmatismo" di Charles Sanders Pierce, n. 1839. Con la omonima corrente filosofica, da lui fondata sanò la grave crisi economica, che, nei primi anni del 1900, colpì lo stato di New York .
O chiunque, se depositario della cultura universale di Mastro Bruno, precursore del pragmatismo
Prima considerazione
Ho imparato che in Italia e non solo... "chi sa fa, chi non sa insegna"; è quanto si ricava, da seri studi testimoniati da Carlo M. Cipolla col volumetto "Allegro ma non troppo" che illustra le 5 regole sulla stupidità umana. In altre parole, ti aiuta a capire che il genere umano si divide in tre tipi di persone: intelligenti, fourbes, stupidi. Solo i primi (33,3) sono latori e interpreti di meritocrazia. Fourbes e stupidi (66,6) sono i volontari e/o mercenari della Egemonia come si evince da una rapida retrospettiva dell'Italia.
Seconda considerazione
Enrico Cuccia, fondatore nel 1946 e presidente di Mediobanca definì l'Italia il paese degli industriali straccioni. Lamentava: litigano invece di associarsi e cooperare. Conseguenza? Abbiamo svenduto il meglio (con oltre cinquecento aziende) resta poco o niente e la speranza di non perseverare.
E' evidente che un paese, una città, una regione, sono belle s'è bello ciò che li circonda e nella misura in cui ognuno, come noi (
vedi progetto D. Aspro) fa la propria parte. Se presidenti di regione, sindaci, elettori, avranno sensibilità e lungimiranza potranno riaccendere quella speranza.
Ricordo a Jole Santelli e Colleghi una similitudine: "La pressione del sangue è come la velocità in autostrada, di entrambe vanno curate "la massima" e la "minima" perché pericolose quanto la "forbice" che ne determina limiti. Diversamente sperequazioni e privilegi continueranno a generare come reazione, uguale e contraria, mafia, corruzione, parassitismo.
Esempio fotografico di forbice:
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Comune di Nardodipace |
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Ciclovia del Garda |
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