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Arrivederci ...

Con immenso dolore annunciamo che è mancato all’affetto dei suoi cari il nostro amato Presidente Giacinto Damiani. Il funerale avrà luogo domani, sabato 21 maggio, alle ore 15.30 nella Chiesa di Maria Santissima dei Sette Dolori di Serra San Bruno (VV). Esempio di dedizione all’onestà, al lavoro e alla famiglia, lascia un vuoto incolmabile nel cuore di quanti in vita ne hanno apprezzato la profondità di cuore e l’impegno sociale. E’ infinitamente difficile trovare le parole giuste in questo momento per ricordare un amico, un collega, un padre; ma con la Sua lungimiranza ci ha lasciato in aiuto, tra le tante, questa poesia.     Sandro Gaetano Una lacrima per chi nasce, un sorriso per chi muore (Giacinto Damiani, 11.08.21) Se il riposo non ci fosse? Se il dolore dominasse? Se la vita fosse eterna? Tutti via con la lanterna  a cercare il Creatore, invocandone col core, Sora Morte e con fervore. Quandu muoru io? Faciti festa!  Ca io la tiegnu a parrari! A cui assumi...

So socialista?

Estimatore dal 1955 di Mastro Bruno, l'anno successivo gli dedicai la prima poesia "Cronaca Sirrisi" nella quale affiora spontaneo un innato pragmatismo , che nel prosieguo troverà conferme nel mio modo di vivere, nella quasi totalità delle mie poesie e dei miei scritti in cui sento tanto di Trilussa. Tale mia convinzione è condivisa da tanti e ciò mi lusinga, mi onora. 
GRAZIE a Sandro Gaetano, prezioso, sensibile, curatore ed ideatore del blog, per aver creato l'Angolo Di Trilussa -ADT- a supporto di grandi pragmatici della caratura di Gaadamer, Cipolla, Rodari, Pierce, Churchil, i quali di un poeta analfabeta come Mastro Bruno condividono, di fatto, la "cultura universale", essenza unica del pragmatismo e sistema unico per creare lavoro con la migliore qualità di vita. 
La politica non può precederlo, legiferando l'irrazionale, ma solo seguirlo, metterlo in atto. Per per evitarci, nel prossimo futuro, di vivere come topi di fogna: 




ER COMPAGNO SCOMPAGNO 




Un Gatto, che faceva er socialista 

solo a lo scopo d'arivà in un posto, 

se stava lavoranno un pollo arosto 

ne la cucina d'un capitalista. 

Quanno da un finestrino su per aria 

s'affacciò un antro Gatto: — Amico mio, 

pensa — je disse — che ce so' pur'io 

ch'appartengo a la classe proletaria!. 

Io che conosco bene l'idee tue 

so' certo che quer pollo che te magni, 

se vengo giù, sarà diviso in due: 

mezzo a te, mezzo a me... Semo compagni! 

— No, no: — rispose er Gatto senza core — 

io nun divido gnente co' nessuno: 

fo er socialista quanno sto a diggiuno, 

ma quanno magno so' conservatore! 

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