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Arrivederci ...

Con immenso dolore annunciamo che è mancato all’affetto dei suoi cari il nostro amato Presidente Giacinto Damiani. Il funerale avrà luogo domani, sabato 21 maggio, alle ore 15.30 nella Chiesa di Maria Santissima dei Sette Dolori di Serra San Bruno (VV). Esempio di dedizione all’onestà, al lavoro e alla famiglia, lascia un vuoto incolmabile nel cuore di quanti in vita ne hanno apprezzato la profondità di cuore e l’impegno sociale. E’ infinitamente difficile trovare le parole giuste in questo momento per ricordare un amico, un collega, un padre; ma con la Sua lungimiranza ci ha lasciato in aiuto, tra le tante, questa poesia.     Sandro Gaetano Una lacrima per chi nasce, un sorriso per chi muore (Giacinto Damiani, 11.08.21) Se il riposo non ci fosse? Se il dolore dominasse? Se la vita fosse eterna? Tutti via con la lanterna  a cercare il Creatore, invocandone col core, Sora Morte e con fervore. Quandu muoru io? Faciti festa!  Ca io la tiegnu a parrari! A cui assumi...

Chi la fa ...

 LA ....ASPETTI


 LETTERA APERTA   AL PROF.  MASSIIMO CACCIARI

La  Umanità legge poco o niente, capisce   gli effetti, non le cause e, solo   ciò che le piace.   Es. Pensa  che chi ha tanti soldi   sia il migliore, non tiene conto della 2° legge della stupidità umana: " la probabilità che una persona sia stupida è indipendente  da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa".  (Wikipedia: le 5 leggi della stupidità umana)

Non intendo con questo sostenere che il ricco   sia stupido. Anzi  il contrario. Tuttavia, se ciò si verificasse ricadrebbe nelle normali probabilità. 

L'umanità non si pone il  problema. se  mancano le regole. Come se   il vivere civile possa ledere la corruzione e non viceversa. Forse le ritiene   essenziali solo nel poker, al casinò  e, per altre attività similari. 

Paperone dei Paperoni oltre ad esser ricco sfondato ha sempre rispettato le regole, ad es. è una sua maniacale saggezza:  raddoppiava il capitale mettendolo davanti agli specchi, quello riflesso lo elargiva al prossimo , quello reale lo teneva per se, tuttavia, faceva altri affari, creava benessere e lavoro anche per gli altri.   

Il Gatto e la volpe,   riuscirono a barare col credulone Pinocchio (unico  titolato a rappresentare  la 2° legge precitata) e non certo con Paperone dei paperoni. Con    lui non avrebbero potuto barare come  si bara oggi con derivati , scorciatoie  speculazione finanziaria,  ecc. 

Infatti  solo chi possiede  rischia di perdere tutto  per due motivi tanto semplici  quanto scontati. 

Primo perché  pensando d' imporre il  gioco, dove si sente forte, invita al suo tavolo politici. mafiosi e   lo scarto della società. Diversamente detta,  figuri che. nullatenenti, hanno  tutto da guadagnare e  addirittura li pone nelle condizioni di giocare           esclusivamente con le sue  ricchezze e a rischio zero .    

Secondo perché cambia , a suo danno, proprio  quelle regole (forse, al limite del fisiologico) che gli hanno consentito   il  successo   e  ne  favorisce  altre, a lui sconosciute ma sicuramente costruite da aguzzini  col solo o unico  scopo di depredarlo e impoverirlo.     

Al pari delle  sirene che ammaliano col canto, il Gatto e la Volpe fanno sentire come grandi protagonisti anche  tutti  gli altri  pinocchio, titolari  di numerose altre ricchezze, come scienza, tecnologia, banche, assicurazioni, agricoltura, e quanto altro produca ricchezza e danaro. 

La politica    che non ha regole proprie usa quelle degli altri , creando danni a chi dovrebbe beneficiare.  Fa tutto,   recluta   sempre più malati di aprosessia, perché consapevole di non saper fare niente.  Per vivere strapagata, nega l'evidenza. Rischiamo  il banditismo. 

Ma il banditismo non ha mai  portato bene ai banditi che lo hanno prodotto. Da Hitler a  Escobar. (li abbiamo già  superati). Le   regole criminali studiate per raggiungere gli obiettivi, impediranno loro di aver reciproca stima e  fiducia, si stermineranno a vicenda. Capiranno  l'avaro!?       

Caro prof. Cacciari ,    plaudo  al suo incazzato ottimismo quando sostiene che  l'Italia sia  alla frutta. Ritengo, però   sintomatiche le decisioni di Facebook e Twitter   di voler essere arbitri e  giocatori. 

Considerate le sepolture di  meritocrazia e intelligenza, siamo alla fine della Frutta? O della  Fine? 

 Con tanta stima e  i migliori saluti.

Giacinto Damiani 

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