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Arrivederci ...

Con immenso dolore annunciamo che è mancato all’affetto dei suoi cari il nostro amato Presidente Giacinto Damiani. Il funerale avrà luogo domani, sabato 21 maggio, alle ore 15.30 nella Chiesa di Maria Santissima dei Sette Dolori di Serra San Bruno (VV). Esempio di dedizione all’onestà, al lavoro e alla famiglia, lascia un vuoto incolmabile nel cuore di quanti in vita ne hanno apprezzato la profondità di cuore e l’impegno sociale. E’ infinitamente difficile trovare le parole giuste in questo momento per ricordare un amico, un collega, un padre; ma con la Sua lungimiranza ci ha lasciato in aiuto, tra le tante, questa poesia.     Sandro Gaetano Una lacrima per chi nasce, un sorriso per chi muore (Giacinto Damiani, 11.08.21) Se il riposo non ci fosse? Se il dolore dominasse? Se la vita fosse eterna? Tutti via con la lanterna  a cercare il Creatore, invocandone col core, Sora Morte e con fervore. Quandu muoru io? Faciti festa!  Ca io la tiegnu a parrari! A cui assumi...

Italia ... Dica 33

 

qds.it    nuove discariche




IN ITALIA...EUROPA E NON SOLO...   BASTA GIRAR  LE SPALLE UN   ATTIMO E, LA POLITICA DI DESTRA SI
 TRASFORMA IN SINISTRA E VICEVERSA. 

Dal  dottore 
"dire 33 non basta, dica 1933-1943"
  anni del virus Soviet Usa?
"si, il covid 19 pare sia dello stesso ceppo"      

Quando, come in Italia, si nasce e/o si vive  in  sistemi creati o imposti da altre Nazioni e  Stati concorrenti, ogni cittadino, o quasi,  ne moltiplica inevitabilmente  gli errori, crea cosi, anche inconsapevolmente, una competizione con obiettivi  e traguardi in tutto simili o peggiori di quelli del famigerato Al Capone. La corruzione si erge a "sistema". I risultati evidenti e tipici sono quelli dei  furbi, idioti, finti tali.

Al contrario, nei paesi civili, fin   quando si creano e si rispettano le buone regole,  il podio della meritocrazia spetta sempre ai migliori, alle persone intelligenti. La cultura universale di Mastro Bruno la fa da padrona essendo l' essenza  della civiltà, l'espressione somma del pragmatismo, che fu capace (es,) di salvare lo stato di New York nel  momento più buio della sua storia, 1920.

In Italia l'errore  si perpetua, ormai,  da molti, troppi,  decenni.  Basta guardare e  valutare cosa stiamo raccogliendo e nonostante    tutto continuiamo con la stessa semina.   

Al contrario dell'uomo gli animali si rendono conto, riflettono sulla direzione del vento e correggono, a proprio beneficio, le rotte (il cammino) intraprese. 

L'italiano è masochista. Gode delle  proprie sofferenze, della gioia e delle soddisfazioni che tale suo operato comporta alla concorrenza. Soffre un'azienda italiana? Non basta! La concorrenza ci chiede  la sofferenza della seconda, poi della terza, la quarta e cosi a seguire....persino il crocefisso, banche, mari, porti, agricoltura, acciaierie, turismo e  l'esilio totale del lavoro italiano. Se non comprendiamo tali processi. Figurarsi  se si può capire il resto.

Ad esempio: la  maggioranza dei dipendenti (in particolare quelli pubblici) è convinta di pagar le tasse. Non riesce a distinguere il lavoro utile, che crea  ricchezza e  gli garantisce, lo stipendio  lordo, con tasse, pensione, ferie ecc. da quello inutile, politico e dei servizi che comportano, da lustri, alla nazione solo costi e danni incalcolabili. La misura è ormai colma. E' superata.

L'Italiano è un animale "sui generis". Vive contro natura, contro se stesso ed i propri cari, con  rimedi peggiori del male  che  lo inducono persino a segare   il ramo che lo sostiene.   Forse un  killer  sarebbe meno disposto a far del male ai propri figli! 

Agli  Italiani interessa il pallone per metterci dentro la testa. 
La riprova? Ci stiamo cimentando col "titolo di campioni del mondo di salto in lungo", secondo radio fante, la tanto vituperata concorrenza almeno in tale  progetto ci sosterrà a 360°,  anche i vaccini contro la peste pare siano già  pronti. Intenditori, bookmakers (con quote molto basse), studiosi, concordano nel prevedere un salto di sei/sette secoli indietro nel tempo che ci posizionerebbe nel milletrecento.            
       
il discepolo
Giacinto Damiani






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