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Arrivederci ...

Con immenso dolore annunciamo che è mancato all’affetto dei suoi cari il nostro amato Presidente Giacinto Damiani. Il funerale avrà luogo domani, sabato 21 maggio, alle ore 15.30 nella Chiesa di Maria Santissima dei Sette Dolori di Serra San Bruno (VV). Esempio di dedizione all’onestà, al lavoro e alla famiglia, lascia un vuoto incolmabile nel cuore di quanti in vita ne hanno apprezzato la profondità di cuore e l’impegno sociale. E’ infinitamente difficile trovare le parole giuste in questo momento per ricordare un amico, un collega, un padre; ma con la Sua lungimiranza ci ha lasciato in aiuto, tra le tante, questa poesia.     Sandro Gaetano Una lacrima per chi nasce, un sorriso per chi muore (Giacinto Damiani, 11.08.21) Se il riposo non ci fosse? Se il dolore dominasse? Se la vita fosse eterna? Tutti via con la lanterna  a cercare il Creatore, invocandone col core, Sora Morte e con fervore. Quandu muoru io? Faciti festa!  Ca io la tiegnu a parrari! A cui assumigghja sora Morte? Nu puo

L'eredita' di Brunello De Stefano Manno del febbraio 2018

AFFIDATA AI COMMERCIANTI , "L'IDEA"DI BRUNELLO DESTEFANO MANNO. E' stata inviata per email al Presidente dei Commercianti di Cartusia, Luigi Calabretta, da Giacinto Damiani-
Comitato Civico Mastro Bruno.Damiani  dichiara: "solo i commercianti sono titolati allo sviluppo".
”EREDITA’” Pervenuta il 2.2018 al Comitato Civico Mastro Bruno, da Antonio Manno Agriturismo Roseto. “L’idea è semplice, in apparenza banale, ma se ben sviluppata potrebbe avere successo. Oltretutto è a costo zero"  E’ quanto sostiene    Bruno De Stefano Manno firmatario, della  lettera qui di seguito trascritta.
L’idea è questa: CONCEDERE A TUTTI I NON RESIDENTI A SERRA DI NOME BRUNO (durante tutto l’arco dell’anno) UN FORTE SCONTO NEGLI ALBERGHI, AGRITURISMI, LOCANDE, RISTORANTI, NEGOZI D’ABBIGLIAMENTO, SOUVENIR, ECC., ATTIVI A SERRA SAN BRUNO. Il Comitato Civico Mastro Bruno, supporterà tale idea, proverà, con partner adeguato.

E di concederne uno ancora maggiore nella settimana a cavallo del 6 ottobre. Sconti da praticare anche ai nuclei familiari in cui almeno uno dei componenti si chiami Bruno ed, in genere, a tutte le persone di nome diverso discendenti da un qualche Bruno (nel qual caso dovrebbero dimostrarlo con apposito certificato anagrafico).

Le persone di nome Bruno (o Bruna è ovvio) non si contano. E proprio perché non si contano (e mai sono state contate) sarebbe utile farne il censimento. Censimento preventivo che, in ultima analisi, costituirebbe un’indagine di mercato sulle potenzialità del target.

Non tutti, ma una buona parte è rilevabile dagli elenchi telefonici. Basta consultarli per rendersi conto di quanti Bruni vi siano (nelle prime 70 pagine dell’elenco telefonico delle province Catanzaro-Crotone-Vibo ne ho contati 53; le pagine sono 673 e c’è da considerare che riportano il nome dei soli titolari di telefono fisso e che è dunque ipotizzabile che in giro ce ne siano molti, ma molti di più).

All’estero, Germania e Austria in testa, il nome è abbastanza diffuso e di Bruni ne esistono negli Stati Uniti, in Canada, Sud America, Australia, ovunque. I Bruni, dunque, grazie ad opportune iniziative (pubblicizzarlo sul sito web non costa nulla), potrebbero costituire un serbatoio potenziale di turisti. E Serra San Bruno ha le potenzialità per attrarli.

A voler essere lungimiranti, oltre al censimento, si potrebbe affidare ad un apposito nucleo di giovani (ufficio comunale, privato o misto) il compito di inviare a costoro informazioni sull’iniziativa (insieme, ad esempio, ad una coccarda con nome, cognome e numero progressivo dell’inserimento nell’Elenco Ufficiale dei Bruni sparsi per il mondo). Ed approfittare dell’occasione per invitarli a visitare il paese del loro Patrono, Operatori turistici, consorzi, ristoratori, albergatori, Pro Loco e Comune sarebbero chiamati a supportare l’iniziativa.

Non è necessario avere sottomano un grande esperto per organizzare l’offerta di un pacchetto (tipo all inclusive) di una settimana, o per un solo weekend, a costi contenuti. Penso ad una sorta di ticket omnicomprensivo di soggiorno, prima colazione, pranzo e cena da spendere a scelta tra gli esercizi aderenti all’iniziativa. Il sistema è già in uso sulle piste da sci delle Alpi: compri i tickets, ti consegnano una piantina con itinerari e luoghi di ristoro e tu puoi scegliere dove spenderli. I locali aderenti all’iniziativa fanno a gara per attirare gli avventori, ogni anno migliorano l’offerta e, beati loro, ogni anno guadagnano sempre di più.

Non è proibito sognare e non è proibitivo organizzare il raduno dei Bruni, una sorta di Oktoberfest in tono calabrese con funghi, salsicce, gelati, cornamusa, balli in piazza, lotteria e, non ultimo, consegna di un attestato di partecipazione. Ma organizzato con meticolosità certosina e senza perdere una sola delle tradizionali cerimonie religiose. Quelle andrebbero organizzate alla grande, se possibile anche con dibattiti storici e conferenze, ma come ho detto, senza perdere l’originario vigore, anzi potenziandole ed organizzandole in grande stile.

A realizzare l’iniziativa si otterrebbe pubblicità di ritorno, cioè si diffonderebbe un’immagine di Serra fortemente caratterizzata. Quella che con i normali sistemi dei soliti mass-media sarebbe lungo, difficile e troppo oneroso da veicolare.

Dal punto di vista organizzativo, ogni struttura aderente all’iniziativa avrebbe a disposizione un certo numero di attestati numerati da distribuire ai visitatori. Nell’ottica di fidelizzare gli utenti si può anche pensare a praticare sconti progressivi a chi collezioni più di due presenze.

In fin dei conti in Italia c’è il paese che organizza la sagra della porchetta, quello che predispone il palio, quello che offre funghi o pesce fritto in piazza, ecc.. Ma Quelli sono episodi sporadici, acqua che non toglie sete. L’iniziativa in questione, essendo estesa per tutto l’anno, è qualcosa di permanente e non occasionale. Noi potremmo farci una bella scorpacciata di Bruni ed ai Bruni potremmo offrire la nostra ospitalità, la nostra cucina, la nostra storia e, non ultimo, i luoghi dove visse e morì il nostro e il loro Santo Patrono.

Un discreto numero di nuove strutture ricettive, di buon livello ed impensabili appena pochi anni addietro, hanno aperto i battenti; alberghi, bed & breakfast, agriturismi, ristoranti e locande potrebbero usufruirne.

Non dico che l’idea sia risolutiva: di turismo vivono solo i paesi che lo sanno fare e che hanno qualcosa di speciale da offrire ai visitatori. Noi quel qualcosa l’abbiamo, ma non abbiamo ancora imparato ad usarlo.

Credo che, nell’ambito delle rispettive competenze, Comune, Provincia e Regione  possano supportare l’iniziativa. Certo, è vero, l’idea è esportabile e può essere facilmente copiata: San Nicola da Crissa, San Sostene, San Vito, Sant’Andrea sullo Jonio e tutti i Santi di questa terra potrebbero fare altrettanto. Ben venga la copia! Noi però saremmo stati i primi. Tuttavia, tenete presente però solo noi abbiamo i luoghi e la vestigia del nostro Santo, loro hanno solo il nome.

Spero di non avervi annoiato e, se mi consentite, mi permetto di dare un ulteriore consiglio: nel caso la mia idea avesse un seguito, invitate Bruno Vespa!

Brunello De Stefano Manno

Onde evitare equivoci, ho preso la residenza a Serra!

Commenti

  1. Non è soltanto l'eredità delle Famiglie De Stefano Manno ma anche di altre famiglie come Manno Barillari, Ariganello

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