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Arrivederci ...

Con immenso dolore annunciamo che è mancato all’affetto dei suoi cari il nostro amato Presidente Giacinto Damiani. Il funerale avrà luogo domani, sabato 21 maggio, alle ore 15.30 nella Chiesa di Maria Santissima dei Sette Dolori di Serra San Bruno (VV). Esempio di dedizione all’onestà, al lavoro e alla famiglia, lascia un vuoto incolmabile nel cuore di quanti in vita ne hanno apprezzato la profondità di cuore e l’impegno sociale. E’ infinitamente difficile trovare le parole giuste in questo momento per ricordare un amico, un collega, un padre; ma con la Sua lungimiranza ci ha lasciato in aiuto, tra le tante, questa poesia.     Sandro Gaetano Una lacrima per chi nasce, un sorriso per chi muore (Giacinto Damiani, 11.08.21) Se il riposo non ci fosse? Se il dolore dominasse? Se la vita fosse eterna? Tutti via con la lanterna  a cercare il Creatore, invocandone col core, Sora Morte e con fervore. Quandu muoru io? Faciti festa!  Ca io la tiegnu a parrari! A cui assumi...

Laika, cagnetta russa, primo essere vivente nello spazio


1957- Laika era la cagnetta che, primo essere vivente, il 3 novembre1957 fu imbarcata su una navicella spaziale russa espedita in orbita. Erano i tempi della guerra fredda tra America e Russia e le informazioni che anticiparono e seguirono l’evento erano contraddittorie e incerte. 
Di certo c’era la data in cui Laika f u imbarcata a bordo della capsula spaziale sovietica Sputnik 2. Il suo nome era Kudrijavka che significa “ricciolina” ma gli anglosassoni amavano chiamarla Muttinik, era un misto tra mutt, che in inglese significa bastardino e il nome della capsula, lo Sputnik. 
L’evento a lungo commentato in classe e anche fuori dalla scuola, ci commosse e ci toccò profondamente perché la salute e la vita di Laika erano in pericolo. La scuola che frequentavo era situata in Vibo Valentia, sul corso principale e di fronte ad un bellissimo  viale alberato, confinate con la grande  villa comunale. 
Ogni giorno alle ore 11 uscivamo per i dieci minuti d’intervallo. Fu così che un giorno, essendo uno dei primi ad uscire, fui colpito da un cane che aveva appena fatto la pipì ad un albero del viale e mi sembrò d’intravedere nel suo sguardo, una grande gioia di naturale liberazione e di libertà, perché Il pensiero corse automaticamente alla povera Laika, per le sofferenze cui veniva sottoposta e alla notizia, che lo Sputnik 2 dovesse disintegrarsi al rientro. 
Nacque spontaneamente una poesia che associata al motivo della nota canzone napoletana ”torna a surrientu” divenne, per diversi anni, l’inno dell’istituto tecnico per geometri, che frequentavo.



A Laika - 1957
Guarda u cani quantu è bellu
spira tantu sintimientu
piscia all’arvulu cuntientu
ca nci piacia propriu da’.
Mo lu mandanu alla luna
e da’ arvulili no ndava


e lu cani chi pisciava
ora più non piscerà.
Ma picchi’?? picchi’??
vuoi darmi stu turmientu?
Piscia cuntientu, no iiri da’.
Piscia cuntientu e resta ccà.



Guarda il cane quanto è bello/ spira tanto sentimento / orina all’albero contento/ perché gli piace farla là/ ora lo mandano sulla luna/ e là non ci sono alberi/ quindi il cane che orinava/ mai più orinerà/ ma perché?? perché??/ vuoi darmi tanta pena??/ orina contento, non andare là/ orina contento e resta qua
.


1957, Laika sognava un destino diverso? Dei figli?

Purtroppo! Non lo sapremo mai

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