Non sarà difficile scrivere, ma non sempre è facile saper, di volta in
volta cosa dire.
Spesso, commenti, esternazioni, sono emotivi e le vie dell'inferno, più che di buone
intenzioni, penso siano lastricate di convinzioni sbagliate, per quanti, come
me, hanno sempre fermamente creduto (grazie a mio padre e, dal 1956 a Mastro Bruno) nella correttezza, moralità, nel fare, creando in concreto benessere e opportunità, non per se, ma per gli
altri
Ho sempre operato gratis o a mie spese. Se diamo,è inutile chiedere
Ho sempre ritenuto bella una realtà, nella misura in cui
tutti ci adoperiamo a rendere belle quelle che la circondano e quelle vicine. Sicilia, Calabria, Puglia, Campania devono avere a cuore e fare propri gli interessi (es,) di Trentino , Veneto, Lombardia, Emilia e viceversa, o si crea il meno peggio , non Il meglio. I problemi di una regione sconquasseranno, inevitabilmente, le altre. Ma
quando resti vittima proprio di chi, hai più creduto e ti sei speso, ti
rendi conto che il confine tra bene e il male, se non è innato, è così esiguo da apparire, senza
soluzione di continuità. Invisibile.
Come
se dell’uomo (?Sapiens?) si fosse, evoluto solo un emisfero del cervello,
quello del male, della quantità, acuendo l’ istinto
egoistico, attraverso un sistema piramidale di egemonie basate su
divisioni., (destra e sinistra) sperequazioni, privilegi.
La
legge del più forte, a danno dei
propri simili, si ritorce inesorabilmente, contro chi la pratica. La egemonia finanziaria e della droga sono costellati di esempi, come l'eliminazioni di capi storici della mafia, che hanno pagato, con la vita la loro lungimiranza.
Mentre gli animali
conservando lungimiranza, regole e metodo, ci sono maestri, facendo a destra
e a sinistra cose intelligenti e utili.
Parrebbe tuttavia, anche se con grande
fatica e, a macchia di leopardo, che l’altro emisfero cerebrale tenda timidamente a svilupparsi.
-si comincia a riconoscere qualche
errore,
-a volte si distinguono gli effetti dalle cause ,
-si prende coscienza che il malgoverno è, sarà, come fu
per il brigantaggio, la prima causa che genera mafia (relative correnti e/o singoli corrotti) di cui
puntualmente si serve.
- che le regole sono
indispensabili
- non c’è, forse, più chi riesce a immaginare o pensare una mafia senza regole, (sarebbe la fine immediata delle “famiglie”)
-di converso è in aumento chi ritiene indispensabile come, da Costituzione, debba essere il popolo e non i politici a stilare una equa legge
elettorale. Il progresso che non sia civile e intelligente muore per mano della inciviltà e della stupidità. Tale assunto, già in atto, prelude scenari
sempre peggiori, patologici, apocalittici perché la globalizzazione finanziaria è una calamità, come il consumo di droga, Entrambi, protagonisti della pazza corsa all'egemonia assoluta. Paradossalmente, rivali ma, complementari, nella distruzione e morte dell’ umanità . Deserto globale, che trasforma gli attori in vittime .La rapina di Napoli, ai danni del boss che perse il figlio nella conseguente sparatoria (circa 3 anni fa), è sintomatica testimonia, con altri casi, quanto sopra chiaramente esposto. La cultura, e i colti dove sono? Latitanti, veri responsabili e complici dello sfascio dell'Italia. Per colpa di costoro
si continuiamo a subire danni, ad esempio, quelli derivanti dall'aumentare dell'ignoranza. Se la gente non capisce la differenza, tra rigagnoli e fiumi,
tra il Po e il Rio delle Amazzoni, tra portate
e alvei, tra argini e valori professionali di chi è chiamato, ad
averne cura. Si continua a ritenere che lo straripare non sia un danno. La mia vita è scritta e documentata.
Mai mentito, incensato. Ero adolescente, mio padre mi rimproverò, risposi male. Passai la notte
nel pollaio.
Sessanta anni di
lavoro retribuito a merito non a
stipendio hanno fatto di me un pragmatico convinto, un discepolo della “Cultura
universale di mastro Bruno” uno che ama la propria terra che comprende e
rispetta quanti si
arruolano, si affiliano o si fanno preti solo per pura necessità. Ciò che ho scritto, spero sia utile (pollaio compreso). E' solo un dovere, una testimonianza, per chi è in buona fede. Auspico a tutti, numerosi successi, che si traducano per la Comunità, in
possibilità di riscatto e di scelte, di Unione e riflessione su Mastro Bruno, precursore del pragmatismo e, alfiere della cultura universale, cardine di politica, ed equilibrio.
Giacinto Damiani
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