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Arrivederci ...

Con immenso dolore annunciamo che è mancato all’affetto dei suoi cari il nostro amato Presidente Giacinto Damiani. Il funerale avrà luogo domani, sabato 21 maggio, alle ore 15.30 nella Chiesa di Maria Santissima dei Sette Dolori di Serra San Bruno (VV). Esempio di dedizione all’onestà, al lavoro e alla famiglia, lascia un vuoto incolmabile nel cuore di quanti in vita ne hanno apprezzato la profondità di cuore e l’impegno sociale. E’ infinitamente difficile trovare le parole giuste in questo momento per ricordare un amico, un collega, un padre; ma con la Sua lungimiranza ci ha lasciato in aiuto, tra le tante, questa poesia.     Sandro Gaetano Una lacrima per chi nasce, un sorriso per chi muore (Giacinto Damiani, 11.08.21) Se il riposo non ci fosse? Se il dolore dominasse? Se la vita fosse eterna? Tutti via con la lanterna  a cercare il Creatore, invocandone col core, Sora Morte e con fervore. Quandu muoru io? Faciti festa!  Ca io la tiegnu a parrari! A cui assumi...

Da calabrese ai calabresi




Non  sarà difficile scrivere,  ma non sempre è facile saper, di volta in volta  cosa dire.
Spesso,  commenti,  esternazioni, sono emotivi e  le vie dell'inferno, più che di buone intenzioni, penso siano lastricate di convinzioni sbagliate, per quanti, come me, hanno sempre fermamente creduto (grazie a mio padre e, dal 1956 a Mastro Bruno) nella correttezza, moralità,  nel fare, creando in concreto benessere e opportunità, non per se, ma per gli altri
Ho sempre operato gratis o a mie spese. Se diamo,è inutile chiedere
 Ho sempre   ritenuto bella una realtà, nella misura in cui tutti ci adoperiamo a rendere belle quelle che la circondano e quelle vicine. Sicilia, Calabria, Puglia, Campania devono avere a cuore e fare propri gli interessi (es,) di Trentino , Veneto, Lombardia, Emilia e viceversa, o si crea  il  meno peggio , non Il meglio. I problemi di una regione sconquasseranno, inevitabilmente, le altre. Ma quando resti vittima  proprio di chi,   hai più creduto e ti sei speso, ti rendi conto   che il confine tra  bene e il male, se non è innato, è così esiguo da apparire,  senza soluzione di continuità. Invisibile.
 Come se dell’uomo (?Sapiens?) si fosse, evoluto solo un emisfero del cervello, quello del male, della quantità, acuendo l’ istinto   egoistico, attraverso un sistema piramidale di egemonie basate su divisioni., (destra e sinistra) sperequazioni, privilegi. 
La legge del più forte, a danno dei propri simili, si ritorce inesorabilmente, contro chi la pratica. La egemonia finanziaria e   della droga sono costellati di esempi, come l'eliminazioni di capi storici della mafia, che hanno pagato, con la vita la loro lungimiranza.  
Mentre gli animali conservando lungimiranza, regole e metodo, ci sono maestri, facendo a destra e a sinistra cose intelligenti e utili.
Parrebbe tuttavia, anche se con grande fatica e, a macchia di leopardo, che l’altro emisfero cerebrale tenda timidamente a svilupparsi.  
-si comincia a riconoscere qualche errore, 
-a volte si distinguono  gli effetti dalle  cause ,
-si  prende coscienza che il malgoverno è, sarà, come fu per il brigantaggio, la prima causa che genera mafia   (relative correnti e/o singoli corrotti) di cui puntualmente si  serve. 
- che le regole sono indispensabili 
- non c’è, forse, più chi  riesce a immaginare  o pensare una mafia senza regole,  (sarebbe la fine immediata delle “famiglie”)   
-di converso è in aumento chi ritiene indispensabile come, da Costituzione, debba essere il popolo e non i politici a  stilare una equa legge elettorale. Iprogresso che non sia civile e intelligente muore per mano della inciviltà e della stupidità.  Tale assunto,   già in atto, prelude scenari sempre peggiori, patologici, apocalittici perché la globalizzazione finanziaria è una calamità, come il consumo di  droga, Entrambi, protagonisti  della pazza corsa all'egemonia assoluta. Paradossalmente,  rivali ma,  complementari, nella distruzione e morte dell’ umanità . Deserto  globale, che trasforma gli attori in vittime .La  rapina di Napoli, ai danni del boss che perse il figlio nella conseguente sparatoria (circa 3 anni fa), è sintomatica testimonia, con altri casi,   quanto sopra chiaramente esposto. La cultura, e i colti dove sono?  Latitanti, veri responsabili e complici dello sfascio dell'Italia. Per colpa di costoro si  continuiamo a subire danni, ad esempio, quelli derivanti  dall'aumentare dell'ignoranza. Se la gente non capisce la differenza,  tra rigagnoli  e  fiumi, tra il Po e il Rio delle Amazzoni, tra   portate e alvei, tra  argini e valori professionali    di chi è chiamato, ad averne cura. Si continua a ritenere che lo straripare non sia un danno.  La mia vita è scritta e documentata. Mai mentito, incensato. Ero adolescente, mio padre  mi rimproverò, risposi male. Passai la notte nel pollaio.    
Sessanta anni di lavoro retribuito a   merito non a stipendio hanno fatto di me un  pragmatico convinto, un discepolo della “Cultura universale di mastro Bruno” uno che ama la propria terra che  comprende e rispetta quanti si arruolano, si affiliano o si fanno preti solo per pura necessità. Ciò che ho scritto, spero sia utile (pollaio compreso). E' solo un dovere, una testimonianza, per chi è in buona fede. Auspico a tutti, numerosi  successi, che si traducano per  la Comunità, in possibilità di riscatto e di scelte, di Unione e riflessione su Mastro Bruno, precursore del pragmatismo    e, alfiere della cultura universale,     cardine  di politica, ed equilibrio.  

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