Passa ai contenuti principali

In primo piano

Arrivederci ...

Con immenso dolore annunciamo che è mancato all’affetto dei suoi cari il nostro amato Presidente Giacinto Damiani. Il funerale avrà luogo domani, sabato 21 maggio, alle ore 15.30 nella Chiesa di Maria Santissima dei Sette Dolori di Serra San Bruno (VV). Esempio di dedizione all’onestà, al lavoro e alla famiglia, lascia un vuoto incolmabile nel cuore di quanti in vita ne hanno apprezzato la profondità di cuore e l’impegno sociale. E’ infinitamente difficile trovare le parole giuste in questo momento per ricordare un amico, un collega, un padre; ma con la Sua lungimiranza ci ha lasciato in aiuto, tra le tante, questa poesia.     Sandro Gaetano Una lacrima per chi nasce, un sorriso per chi muore (Giacinto Damiani, 11.08.21) Se il riposo non ci fosse? Se il dolore dominasse? Se la vita fosse eterna? Tutti via con la lanterna  a cercare il Creatore, invocandone col core, Sora Morte e con fervore. Quandu muoru io? Faciti festa!  Ca io la tiegnu a parrari! A cui assumigghja sora Morte? Nu puo

Pietre d'angolo

                                                                                                                                                                                                                                                   I MIEI GENITORI  
 MIA MADRE, LINA " mani  bucate, che non le hanno impedito di rompermi addosso  qualche dozzina  di mestoli in legno.
MIO     PADRE. LUIGI    " militare intransigente, la sua rettitudine c'impose anni di sacrifici.                                                   Nel 1950 mi  rimproverò, gli riposi male e pernottai nel pollaio.    MASTRO   BRUNO       " lo conobbi a 15 anni   clicca lu discipulu ascolta o leggi come e                                        
 Se costruisci  cura le fondazioni, se cammini gli ammortizzatori. 
Se educhi tuo figlio o quello degli altri, sii  imparziale. 


     
Se un bimbo piange senza un motivo dagliene uno, valido.

Se operi e/o  parli usa termini di paragone come pietre d'angolo
1-parliamo o ragioniamo   
2- siamo per litigare o per intenderci  
 3- da dove partiamo
4- vagliamo le  cause o gli effetti
.5-la differenza tra ladri  
6- Spariamo nel mucchio, o miriamo.
inoltre, se si parlasse  di politica
7- siamo movimento e/o partito  
8-l’informazione è affidabile
9- Ndrangheta, mafia, corruzione, sono sintomi o malattie.
10- creiamo morte in culla, …o futuro valido


ALTRE MIE PIETRE D'ANGOLO

ANGELINO FARINA,  maestro elementare, 1945-1949, sembrerà strano ma è  l'unico che ricordi. Iniziavo l'anno scolastico a Serra e lo completavo in altro comune dove mio padre (maresciallo cc)  era comandato. Certo è impossibile dimenticarlo. Esigente con se stesso, imparziale, privo di simpatie manifeste, amava tutti,
Inventò i colonnelli, ma detestava i dittatori. Il rispetto doveva essere gratificante, reciproco e necessario quanto l'apprendimento. Le studiava tutte, non per opprimere   ma  per gratificare la cultura di tutti, rispetto alla capienza personale di ognuno. Ogni paragone è riduttivo, i termini andrebbero in corto circuito. Solo tre ricordi e, al contempo, testimonianze. 1° la lista pi li mani era un listello leggero e la massima punizione, 5 listati a mano riguardava la condotta, non il profitto. Un anno fece portare in classe, per diversi giorni, addirittura un pesante, antico pianoforte.
 Gianni Manno il musicista, la classe il coro a più voci, il pezzo "Marechiaro". Esito. del coro......no comment.   
Ma chi erano i colonnelli? (il mio, Giuseppe Rachiele) Erano una mezza dozzina di alunni scelti tra i più "maturi" (termine oggi improprio) e preparati. Gli alunni divisi in sei formavano altrettanti gruppi compatibili tra loro e,  ognuno con il colonnello, che a sua volta era interrogato ogni mattina dal Maestro Angelino il quale  stampava carta moneta, con corso  legale solo nella sua classe "LU BULLINU" per premiare, ripagare chi studiava -1 sufficiente, 2 buono, 3  ottimo- colonnelli compresi. Grazie Angelino Farina.

  
ASSUNTA MAURO, matematica scuola media 1950/55


Carissimo Pino  La dipartita di tua madre per quanto attesa mi ha colto impreparato moralmente e fisicamente, ero nell'impossibilità più assoluta di presenziare. Ma non ero assente, non avrei potuto tanti anni insieme. Troppi i ricordi, il suo carattere sempre mite, mi ha sempre profuso cortesia comprensione, gentilezza. Mai, nemmeno per un momento, mi hanno pesato le sue bocciature, anzi. Tu le tue sorelle avete avuto una grandissima madre. Educare prima ancora che insegnare, era nel suo DNA, le sue attenzioni nei miei confronti non differivano da quelle che usava  con voi figli. È patrimonio di tutti, destinata a vivere nel ricordo di amici, alunni. figli e di quanti come me hanno avuto la fortuna di ricevere e contabilizzarne gli aspetti etici, morali. Un abbraccio a tutti voi figli fortunati.


MIMMO MAIDA, 2° MEDIA 1952. Fui rimandato pure dalla prof.ssa Mauro, preparato da Mimmo Maida e dal prof. Gianni Giannelli, non persi anche quell'anno per opera  dello Spirito Santo..........Luigi.
Nel 1952 si verificarono  fatti straordinari per uno squilibrato della mia caratura. Si cementò con Maria Primerano una amicizia rara, forse  unica per purezza di sentimenti. Era sempre gioviale, persino materna. Un pomeriggio, con buon anticipo sulla lezione, girammo intorno al fabbricato (oggi Istituto L. Einaudi) e c'era un robusto recinto che, diviso in due da una rete, ospitava un maiale, già ben messo, da una parte e una   dozzina di galline dall'altra. Dissi a Maria: guarda quanto sono sciocchi questi miei parenti, (mia madre e Vanda erano cugine di primo grado) capiscono di matematica, di medicina.....ma di allevare animali....  osserva con quanta tenerezza si guardano maiale e galline e poi quanto spazio sacrificato... da tecnico consumato e convinto volevo  ben figurare  con Maria che mi sembrava poco convinta. Così rimossi la rete  tra i ringraziamenti del maiale, il pianto di Maria testimone di una scena raccapricciante e lo starnazzare terrorizzato delle galline che non vide superstiti. Quel  porco le scannò tutte in pochi secondi. Il  pianto sconsolato di Maria non si fermava. Quale solidarietà mi spinse, non lo capii mai, le dissi: ..
Maria non piangere anche a me dispiace per le galline, di rimando interrotta dai singhiozzi: "sei un cretino...... piango perché Maida ti manderà via e resterò da sola.... a venire a lezione". Quanto paventava Maria era una conseguenza più che logica. Ma facevamo....i conti con l'oste sbagliato, Mimmo Maida, come spesso   succedeva, superò se stesso. Comprese a volo che se ne avesse parlato con mio papà avrebbe messo in discussione il mio recupero e i sacrifici di mio padre. Non disse nulla per l'accaduto, sopportò  il danno, all'epoca dei fatti considerevole. Proprio   quel giorno ci spiegò  la tecnica della "moltiplicazione col riporto incorporato", che feci mia immediatamente, forse per suggellare il suo silenzio, pensai incredulo. Il Tempo, unico galantuomo  la contabilizzazione, in successione  degli eventi, chiarirono la caratura a tutto tondo dell'uomo, del padre. del docente dello psicologo, forse unico, certamente più che raro. Grazie Mimmo Maida.
                    
Maria, Giacinto,  Rita  












Vanda Manno ed il marito M. Maida


NORMA, TURI DRAGO, GIANNI VERDIGLIONE


    GRANDI UOMINI COME: 
R ODARI, CIPOLLA, PIERCE, CURCHIL, GADAMER      
COSA CONDIVIDONO CON MASTRO BRUNO??
LA SUA CULTURA UNIVERSALE!
COSA SAREBBERO STATI SENZA?   
 SOLO DEGLI UOMINI MEDIOCRI!






ATTILIO SCRIVO inventore
de  "lapecheronza"
per lui, per la scuola di avviamento,  costituiva l'elemento base, l'attrezzo simbolo   che apriva la strada e la mente, a  pensare,  a ragionare, a ben progettare, a cercare il maggior numero possibile di soluzioni, non una sola. Ma  (dai SovietUsa, vincitori    della seconda guerra mondiale) fu deciso, nell' ottica     della divisione, che i giovani italiani non dovessero più ragionare, cosi  dal 31.12.1962 veniva soppressa la  scuola più bella, più concreta. Più raziocinante  quanto il nome  composito dell' oggetto misterioso che s'ispirava all'animale più nobile e prezioso,  laborioso e indispensabile a tutta l'umanità : "lapecheronza." (l'ape che ronza)   Elaborare tali concetti per qualità e quantità è patrimonio grande, concreto, pragmatico. Così simpatia, stima, affetto si consolidarono sempre più e, prendeva  corpo la possibilità che potesse diventare mio zio. La qual cosa mi spingeva ancor più a stimarlo, tangibilmente in ogni occasione, "nonostante le pastoie della vita."  Maestro versatile a 360°, compagno di vita e nel lavoro. Nel tiro, col vigile a Lecco, con la   guida in autostrada,  con le turmac di zio Turuzzo, la rissa in pizzeria a Milano, il poker, l'attestato di benemerenza allo storno, una serie interminabili di episodi, testimonianze indelebili. A Milano gli pagavo una retta mensile per la stanza dove dormivo, ma lui mi accantonava (ignoravo) l'importo su un libretto bancario a mio nome che poi mi consegnò.  Avevo scritto ma forse l'età...il comune morbo... mi hanno "rubato" l'invio. Caro Attilio. mi hai preceduto alla casa del Padre, un bacio a zia Assunta. Come stare senza Lei?  Non potevi! Riposate in pace. Vi vorrò sempre bene.                                                                              

 Nel fare la foto Attilio invitò il gruppo a stringersi. Non li sospinge il vento, da destra: zia Mafalda, nonna Maria, i miei genitori,  Marialuisa   e mamma, io, Mariolina, zio Gianni, Bruno. Toni, Gigi (accosciato) Bruna e Pino.


ospedale   docet

 

(Giacinto Damiani, 11.8 21)

Se il riposo non ci fosse?
Se il dolore dominasse?
Se la vita fosse eterna?
Tutti via con la lanterna 
A cercare il Creatore,
Invocandone col core,
Sora Morte e con fervore.
(Quandu muoru io faciti festa)




                                                                                                                                     




Commenti

Post più popolari